Servizi a pagamento non richiesti: scattano i rimborsi

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Dopo l’ennesima multa dell’Antitrust, Vodafone e Tim lanciano dei nuovi sistemi di rimborso per i servizi a pagamento non richiesti

I servizi a pagamento non richiesti sono una vera minaccia per gli smartphone, infatti la loro attivazione è nella maggior parte dei casi involontaria e quindi non voluta. Alle volte basta sfiorare un banner pubblicitario mentre si naviga in rete per vedersi subito attivare un abbonamento per dei servizi a pagamento non richiesti, senza poi considerare la conseguenze economiche. Infatti l’attivazione di questi servizi a pagamento non richiesti è spesso costosa e annulla di colpo tutti gli sforzi per cercare delle tariffe per cellulari convenienti e ridurre così le spese di telefonia.

Una problematica evidentemente molto diffusa e spesso segnalata dai consumatori che ha già in passato attirato l’attenzione dell’Agcom, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, che ha addirittura dedicato una parte del suo sito alla segnalazione di disservizi e violazioni dei diritti degli utenti.  Una prima reazione sembra finalmente arrivare anche dagli operatori di telefonia che hanno deciso di intervenire e di proporre ai clienti danneggiati una soluzione efficace di rimborso.

Servizi a pagamento non richiesti: la proposta di Vodafone e Tim
I primi gestori ad intervenire sono stati Vodafone e Tim, i due leader indiscussi del mercato della telefonia mobile. Le continue segnalazioni dei clienti, le lamentele sui social network e le notizie diffuse nel web, hanno spinto i due colossi ad intervenire e a proporre un piano d’intervento per rimborsare tutti coloro che nel corso degli ultimi sei mesi si sono visti attivare sul proprio smartphone dei servizi a pagamento non richiesti.

La proposta di Vodafone
Lo spot pubblicitario va già in onda da qualche tempo e annuncia la possibilità di rimborso per tutti i clienti danneggiati. Non è poi un caso che questa decisione sia arrivata a breve distanza dall’ennesima multa da parte dell’Antitrust, che ha spinto i vertici della Vodafone ad inserire il “doppio click” per l’attivazione dei vari servizi a pagamento.

Ma la vera novità in materia di rimborsi riguarda l’attivazione della nuova app My Vodafone che consentirà di segnalare il disservizio e ottenere il relativo rimborso. Per tutti coloro che invece non possiedono un cellulare di ultima generazione bisognerà invece contattare il vecchio “servizio clienti” e segnalare la situazione all’operatore di torno che provvedere all’inoltro della richiesta.

La proposta di Tim
Anche la reazione della Tim è arrivata dopo una pesante multa da parte dell’Antitrust e anche in questo caso la soluzione proposta è stata quella del “doppio click” nelle procedure di attivazione. In questo modo non potranno esserci sviste e gli utenti avranno la consapevolezza di attivare servizi a pagamento. Al momento non è stata ancora lanciata un’apposita applicazione ma il rimborso dovrebbe essere assicurato e arrivare entro 12 giorni dalla segnalazione.

 


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