I telefoni cellulari sempre più utili nel soccorso alpino

Lo strumento ideale per la sicurezza di chi si avventura in zone montane pericolose o vuole a tutti i costi darsi al fuoripista è l’ARVA, un dispositivo elettronico che emette segnali in frequenza e permette la rilevazione e il soccorso di chi è vittima di una valanga o di un infortunio. Però si stima che solo il 60-65% per cento dei frequentatori della montagna innevata ne possegga uno.

La tecnologia legata alla telefonia mobile è estremamente utile per la localizzazione dei dispersi e in questo senso anche un semplice telefono cellulare può essere uno strumento utile per il rilevamento da parte dei soccorritori alpini.

Grazie alla collaborazione con i due più importanti gestori di telefonia mobile in Italia, Vodafone e TIM, il Soccorso Alpino Italiano – grazie a una delibera del garante per la privacy – ha da tempo ottenuto il via libera alla richiesta dei dati di posizionamento di un determinato telefono cellulare in caso di bisogno. Se non il punto preciso, è in grado di rilevare almeno l’area in cui si trova la persona che si sta cercando.

Ovviamente il telefono deve essere in buone condizioni e avere la batteria carica. Con un telefono spento o non in rete il tracciamento dà luogo solo all’ultima posizione in cui è stato visto dalla rete radiomobile.

Ancora migliore la tracciabilità dei telefoni con sistema satellitare GPS integrato, che sono in grado di trasmettere anche delle coordinate di posizione, facilitando enormemente le ricerche e il ritrovamento di una persona.

In futuro i telefoni cellulari saranno in grado di fornire dati di posizionamento sempre più precisi e accurati, specialmente se dotati tecnologia satellitare. Siamo infatti molto vicini all’adozione di un sistema europeo, il Galileo, che possiederà tutta una serie di prestazioni aggiuntive legate al tracciamento che faciliteranno enormemente anche il posizionamento nel caso di bisogno di soccorso in montagna.