Multa di 12.000 euro per molestie telefoniche

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I molestatori telefonici sono avvertiti: lo squillo selvaggio può essere multato e portare ad un risarcimento di danni morali. Lo ha stabilito la sentenza 21273 della Cassazione.

La Suprema Corte ha confermato una condanna inflitta a Caterina O., una 48enne dipendente della Regione Calabria, che per un mese ha tempestato di telefonate, anche mute, la signora Rosa C.

La Cassazione, pur non avendo ricostruito il motivo della condotta, ha stabilito la condanna in 12.000 euro a titolo di risarcimento danni morali e 2.550 euro di multa.

Caterina O. era già stata condannata, ma ha presentato ricorso lamentando l’assenza di causale per la commissione dei reati contestati, la sommarietà delle indagini e l’eccessività del risarcimento richiesto. Ricorso respinto dalla Cassazione, che riguardo al risarcimento danni ha precisato che la somma “appare congruamente quantificata e giustificata in relazione alla lunga protrazione delle condotte lesive e alla rilevanza ed intensità del pregiudizio che notoriamente le molestie insistentemente realizzate con il mezzo del telefono recano al bene giuridico della tranquillità individuale”.

Occhio!


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