Cyber-security, i virus passano attraverso le e-mail

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In Italia si rivela pericolosa una e-mail ogni 141 e la posta elettronica è l’arma preferita dai cyber-criminali: questo è quello che emerge dal rapporto “Internet Security Threat” realizzato da Symantec.

Sono in aumento i pericoli informatici derivanti da hacker e cracker, che hanno eletto come arma preferita la e-mail, divenute il veicolo prediletto per avviare l’infezione e la propagazione di virus. Per la precisione, secondo i dati rivelati dall’Internet Security Threat Report (ISTR) di Symantec, al mondo si riscontra la presenza di un allegato o di un link malevolo in un messaggio di posta elettronica ogni 131 ricevuti nella casella.

Allarme email pericolose

La situazione in Italia è lievemente migliore, visto che nel nostro Paese risulta potenzialmente pericolosa una e-mail ogni 141. In ogni caso, questi numeri fanno segnare la percentuale più alta registrata negli ultimi cinque anni, nonostante la crescente consapevolezza nell’utilizzo del Web e dei suoi strumenti da parte degli utenti.

I danni alle imprese

Il lato più allarmante della vicenda riguarda le cosiddette truffe di tipo BEC, ovvero le Business Email Compromise che vanno a danno delle imprese: negli ultimi tre anni, secondo il report della società americana specializzata in sicurezza elettronica, questi attacchi basati su e-mail di spear-phishing “costruite con estrema attenzione” hanno colpito più di 400 aziende, costando al sistema produttivo oltre 3 miliardi di dollari.

Malware e phishing in Italia

Guardando invece all’approfondimento relativo all’Italia, i malware presenti nelle e-mail colpiscono in prevalenza le aziende dei trasporti pubblici (dove l’incidenza arriva a 1 attacco ogni 31 messaggi di posta), seguite da quelle del settore edilizio (dove il rapporto è 1 ogni 42). Numeri meno alti, ma frequenza comunque pericolosa, si riscontrano nelle aziende del settore finanziario, assicurativo e immobiliare (1 ogni 114, superiore dunque alla media nazionale), tallonate da quelle del manifatturiero (1 su 115), mentre le aziende di servizi sembrano essere “trascurate” (1 e-mail ogni 238). In generale, secondo Symantec i tentativi di phishing in Italia colpiscono il settore edilizio (1 ogni 360 e-mail, di nuovo ai vertici alla classifica), mentre a molta distanza seguono il settore trasporti (1 ogni 3.348 e-mail) e quello manifatturiero (1 tentativo di phishing ogni 4.224 e-mail).

Triplicati i ransomware

Tra le altre tendenze dei cyber criminali si è anche evidenziato il maggior ricorso al ransomware, divenuta una delle principali fonti di guadagno “malevolo”: gli esperti di Symantec hanno identificato un centinaio di nuove famiglie di malware, ovvero più del triplo rispetto al passato, e un incremento del 36% di questa tipologia di attacchi a livello globale. Facendo una classifica dei Paesi con più vittime, a livello mondiale si posizionano in testa Stati Uniti e Giappone, mentre al terzo (indesiderato) posto troviamo proprio l’Italia, che quindi è anche il primo Paese europeo, con un’incidenza del 7,1% sul totale mondiale.

Un incremento allarmante

Come rivelato dal rapporto, “negli Stati Uniti la maggioranza delle vittime di ransomware, il 64%, è disposta pagare un riscatto, contro il 34% nel resto del mondo; un atteggiamento che comporta delle conseguenze”. Nel corso dell’ultimo anno, la richiesta di riscatto media è cresciuta addirittura del 266%, con i criminali che hanno chiesto una media di 1077 dollari per vittima.

Alzare la guardia

In generale, dunque, non è una fase semplice per le imprese che operano sul Web, perché è necessario tenere sempre alta la soglia di attenzione per tutto quello che riguarda il sistema, hardware e software, su cui si basa il proprio business. Notizie positive possono però arrivare dal rivolgersi ad aziende specializzate nei servizi di hosting professionale e consulenza ICT globale, come Flamenetworks a livello italiano, che offrono infrastrutture tecnologiche all’avanguardia e monitoraggio costante, sicurezza e privacy.


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